Segrate, 23 febbraio 2020
L’ex sindaco Alessandrini ha festeggiato la chiusura di alcune sue vicende giudiziarie (assolto dall’accusa di peculato, condannato a risarcire 8.600 € al Comune per le “spese pazze”) dando del “demente” al Sindaco in carica, Paolo Micheli.
La Rete è il regno dell’insulto facile e in questo l’ex sindaco ha molti precedenti. Poco dopo la votazione del giugno 2015 che vide Paolo Micheli prevalere di misura, fu lui ad aprire la stagione degli insulti livorosi dando a Paolo più volte l’epiteto di “pretino” che fu seguito senza interruzioni fino ad oggi dall’ex sindaco o dai suoi solidali sostenitori da una serie di “sindachino”, “misero”, “incapace”, “inetto”, “bugiardo”.
La strategia dell’insulto raggiunse l’apice nel 2017 quando un volantino firmato da tutto il centrodestra indicò Paolo come Sindaco Pinocchio raffigurandolo con orecchie d’asino, un comunicato della stessa parte bollò Micheli e la sua giunta di “incompetenza, ignoranza, inconsapevolezza, supponenza e arroganza” e un consigliere comunale della lista “Alessandrini per Segrate” affibbiò a Paolo la definizione di “ominicchio” (termine ricavato dal romanzo “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia, dove il boss mafioso Don Mariano Arena fa una classificazione dell’umanità in base a suoi personali criteri, secondo i quali gli ominicchi sono “bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi”). Certamente non fu un complimento.
L’abbiamo detto tre anni fa e lo ripetiamo adesso: Segrate Nostra, in cinque anni passati a far l’opposizione in consiglio comunale, molti mesi di campagne elettorali, cinque anni di amministrazione non hai mai usato un termine offensivo in nessuna delle centinaia di comunicati, interviste, interventi sul web.
Anche nella campagna elettorale che di fatto è già iniziata noi di Segrate Nostra continueremo a comportarci così, senza usare insulti, riportando i fatti ed esprimendo le nostre opinioni, le nostre intenzioni e i nostri programmi, a volte con un po’ di ironia ma evitando di offendere gli altri cittadini. Ci atterremo alle indicazioni della Carta di Assisi, il manifesto contro i muri mediatici, che consigliamo di leggere (https://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/attualita/la-carta-di-assisi-il-manifesto-contro-i-muri-mediatici-43816).
Ci auguriamo che gli altri candidati alla competizione elettorale facciano lo stesso, dando della nostra Segrate, anche nel periodo elettorale, l’immagine migliore.
Segrate Nostra