Un Centroparco di ninfee

Segrate, 30 agosto 2020

Ninfee: le piante acquatiche galleggianti dai bellissimi fiori bianchi.
Ma non saranno fiori quelli che nel giro di qualche anno si specchieranno nelle acque del lago di Centroparco: saranno invece costruzioni, come i quattro palazzi della residenza “Le Ninfee” che sorgono sull’angolo sud est del lago.
Chi ha comprato gli appartamenti in quelle residenze può godere di una splendida vista: il verde del Centroparco intorno al blu della distesa d’acqua.
Ma il verde è destinato a diminuire.

Già nei prossimi anni i titolari delle convenzioni urbanistiche realizzeranno i loro diritti di costruire prima che le convenzioni, sottoscritte e definite tra il 2009 e il 2012, vadano in scadenza. Ad esempio, così accadrà a breve per il “Lotto 5”, quello che sulla Cassanese fronteggia il Golfo Agricolo. La prossima amministrazione dovrà gestire tutto questo; non è un’ipotesi, ma è la complessa realtà.
Chi nega il problema, chi si lamenta del cemento in arrivo senza proporre alternative serie e davvero praticabili, chi dice che bastano i sospiri e i bei desideri per cambiare gli atti notarili non è solo incomprensibile, è pericoloso.
Opporsi ingenuamente contro diritti acquisiti, per quanto sgradevoli, rischia concretamente di far sperperare soldi dei cittadini di Segrate in avvocati e risarcimenti, senza la benché minima possibilità di ridurre, anche di un solo metro cubo, quanto verrà costruito.

Noi invece il problema ce lo siamo posto, concretamente.
Assieme a tutta la maggioranza ci siamo chiesti quale sia lo scelta migliore: lasciare che nuove costruzioni sorgano intorno al lago, oppure vedere se si può lavorare per un loro spostamento ai margini o dentro gli attuali centri abitati, riducendo il consumo di suolo?
E parallelamente abbiamo riflettuto sulle due scuole primarie di Segrate Centro: quella di via De Amicis, un edificio che ha sessant’anni, malconcio ed energivoro, e quella di via Modigliani, nata come edificio a un piano e in seguito sopraelevata.
Tenerle così o ripensarle, facendo finanziare la loro ricostruzione dalla quota italiana del Fondo di Recupero europeo?

A queste domande abbiamo cercato una risposta e un concorso internazionale di idee, sponsorizzato e senza che sia costato un soldo ai segratesi, di risposte ne ha date 48.
Chi ha urlato di disappunto di fronte al problema, alle domande, alle 48 risposte un successo l’ha ottenuto: l’applauso di Laura Aldini, la candidata sindaco sostenuta da Alessandrini di cui fino al 2015 è stata il molto ben retribuito primo dirigente comunale.

Laura Aldini che nel 2011, quando fu adottato il PGT della “Segrate avrà 52.000 abitanti” si fece carico di cercare di imbavagliare la nostra opposizione dichiarando inammissibili ben 12 emendamenti e mozioni su 14, in modo che non venissero nemmeno discussi.
Laura Aldini oggi applaude e si affretta a dichiarare che lei, se eletta, a Segrate Centro non toccherà nulla.
E dove metterà le costruzioni in arrivo, con le convenzioni già sottoscritte? Non lo dice, ma c’è la proprietà del Golfo Agricolo che aspetta che vecchie promesse vengano mantenute.

Segrate Nostra

Un Centroparco di ninfee
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