Segrate, 21 maggio 2015
Un direttore d'orchestra dirige il pubblico di un teatro, come se fosse un'orchestra che può fare musica. La buona amministrazione, quella che gestisce con onestà e trasparenza la cosa pubblica, che con umiltà e competenza ascolta le esigenze dei cittadini, quella che valorizza i talenti di ciascuno, può creare un futuro diverso e una comunità salda nel rispetto dei valori.
Abbiamo disegnato i volantini perché fossero manifesti di intenti e di idee creative. Abbiamo collegato i piani dell'edificio del Lavoro con una scala a chiocciola, perché il lavoro e la capacità di connettere siano il nostro DNA, il simbolo della vita nel futuro.
Abbiamo impostato una campagna elettorale profondamente diversa da quelle consuete, concentrata sui valori e sul futuro che vogliamo per la Nostra Segrate. Le generazioni giovani, a cui molti di noi appartengono, sono abituate a viaggiare e a confrontarsi con le migliori esperienze italiane ed europee in vari campi, non a guardarsi l'ombelico e a incensarsi per il poco fatto rispetto al molto che resta da fare.
E conoscono nuove storie e nuove realtà di vita e di lavoro.
Vedono - ovunque, in Europa - città come Segrate e più grandi dove i campi coltivati sono tornati a punteggiare il tessuto urbano, dove i cittadini collaborano con fierezza ai progetti comuni, dove si sanno attrarre fondi e sponsor per iniziative che segnano profondamente e felicemente il domani.
Non si sprecano soldi per piste ciclabili doppie lungo una strada se una è sufficiente e se molte sono pericolose; piuttosto si punta a connettere un comune con quelli limitrofi. I ponti vanno realizzati dove servono a connettere, come le stazioni.
Non si fanno piantare mille alberi per lasciarli in parte morire. Non si lascia che gli assessori e consiglieri comunali abbiano tornaconti personali.
Non si aprono strade come scusa per favorire nuove edificazioni.
Non si costruisce quando non è strettamente necessario.
A Segrate chi sa guardare vede mille sprechi e favori, poca democrazia, molte priorità disattese (la stazione, la nuova Cassanese, la sicurezza) accanto a cose ben fatte.
Vuote retoriche sulla destra e la sinistra ancora distraggono da ciò che conta chi crede a un futuro sostenibile e pulito. Ciò che conta per amministrare sono le persone oneste, aperte, impegnate, competenti e di talento. Le biografie contano, i programmi pure.
In una piccola città francese è scritto su un muro:
"Pensare in grande. Realizzare meglio. Misurare e accrescere le risorse. Sostenersi. Senza sotterfugi. Credere nella cultura, nei talenti, nei giovani".
Su molti muri nostrani:
"Basta mafie".
Vogliamo essere la lista civica del cambiamento. Basta mafie davvero.
Ecco perché Paolo Micheli sindaco e Segrate Nostra.
Gianluca Poldi
Portavoce di Segrate Nostra