L’intervento di Gianluca Poldi nel Consiglio comunale del 4 aprile 2024

Una nota per l’acquisizione dell’area del cosiddetto Golfo agricolo
Consiglio Comunale di giovedì 4 aprile 2024.

Non credo di essermi mai concesso interventi politici in questa sede da quando sono rimasto il solo a rappresentare la lista civica Segrate Nostra, nata anche e soprattutto per salvaguardare, per quanto possibile e ragionevole, le superstiti aree verdi segratesi e più in generale per difendere la cosiddetta qualità della vita sul nostro territorio.
Mi preme in questa occasione, però, in relazione alla delibera che offre la possibilità di acquisizione dell’area di campagna per noi nota come Golfo agricolo – per mantenerlo poi zona interamente verde – dire due parole non tanto sulla battaglia che ha portato fin qui ma su quanto quell’area rappresenta.
Ma prima i ringraziamenti e la dichiarazione di voto.

Esprimo una particolare gratitudine da parte mia e di Segrate Nostra verso il sindaco Paolo Micheli e l’assessore al territorio Francesco Di Chio, per aver reso possibile questo sperato ma apparentemente irraggiungibile traguardo, a seguito di numerose interlocuzioni con la attuale proprietà dell’ex CISE e dell’operatore, interessati a costruirvi un datacenter.
E con gratitudine ricordo il lavoro fatto dall’assessore Roberto De Lotto dal 2015 al 2020, e dagli avvocati Enrico Murtula e Calogerò Micciché, che hanno seguito con grande cura la complessa questione legale-giurisprudenziale e insieme urbanistica negli scorsi anni. E ricordo alcuni consiglieri che ora non siedono più qui con noi sui banchi di Consiglio, ma qualcuno lo vedo in sala. E grazie ai cittadini che costituirono con educata forza il comitato Salviamo il Golfo Agricolo.
Naturalmente la gratitudine va anche all’Ufficio Tecnico e ai suoi consulenti per aver seguito e costruito questa possibilità.
So, come ricordato dall’assessore, che l’attuale amministrazione ha cercato negli anni di trovare per l’area ex CISE un operatore interessato a svilupparvi attività di ricerca, di tipo universitario ad esempio, ma nessuno degli enti contattati ha mostrato interesse, e a Segrate esiste una tradizione di attività di ricerca pubblica e universitaria, specie presso il quartiere di Milano2.

La mia dichiarazione di voto non può che essere assolutamente positiva, e non solo per il salvataggio con acquisizione a patrimonio pubblico comunale della gran parte delle aree del Golfo agricolo, oggi tristemente perimetrato da recinzioni, ma anche per aver trovato un progetto che pare idoneo per l’area ex CISE, offrendo al quartiere di Redecesio una serie di benefici, in proiezione futura anche a livello energetico.

E ora mi permetto qualche parola circa quanto l’area verde del Golfo Agricolo rappresenta.

Rappresenta ai nostri occhi un bene pubblico, anche quando era (e ancora oggi lo è) in mano privata … un luogo di quelli che ahinoi in tante altre parti di Segrate e di Milano e della Lombardia e della nostra Italia si sono perduti: perduti a causa della devastazione del paesaggio, del prevalere solo degli interessi – tipicamente economici – dei singoli, del disconoscimento dei valori intrinseci delle aree verdi piantumate o prative o coltive, a causa della dimenticanza di alcuni dei valori più importanti, quale il rispetto per la terra e per noi stessi abitanti – esseri umani, esseri animali e vegetali che vi abitiamo sopra.
Lasciare edificare in misura di un terzo circa quell’area, come era previsto ante 2015, ma anche fosse stato edificarla in minor misura, avrebbe significato erodere ancora uno spazio vitale, di respiro, di qualità della vita, in zone come le nostre già tragicamente inquinate a livello di aria e a livello visivo.
Perché il respiro non è solo quello dei polmoni, è anche quello della vista, della quiete, del poter passeggiare e osservare la natura, per quanto antropizzata, e uno scampolo di cielo sopra a dei campi, dove nidificano aironi, transitano fagiani, passano saltuariamente greggi di pecore … E il respiro del ricordo, perché anche i ricordi di decenni contano, e non solo per chi oggi è anziano, anche per chi lo è meno e per chi è giovane: ricordo come luogo del cuore, che dà un senso anche a un abitare, a un abitare qui a Segrate – e soprattutto certo per i limitrofi quartieri di Milano2 e Rovagnasco, e Villaggio Ambrosiano.
Piccoli segni, piccole opportunità per chi vive in ambienti ormai da anni molto (troppo) costruiti.
E anche, allora, però, un segno che è possibilità e fonte di respiro verso sé stessi, luogo di scoperte a partire dai piccoli, dai bambini, per crescere, e interrogarsi, e fonte di possibili osservazioni interiori anche degli adulti, quelle che sono alla base del creare e del vivere stesso provando a essere felici, provando a “maturare come l’albero, che non incalza i suoi succhi e sta sereno nelle tempeste di primavera senza apprensione che l’estate non possa venire.
Perché l’estate viene. Ma viene solo ai pazienti, che attendono e stanno come se l’eternità giacesse avanti a loro, tanto sono tranquilli e vasti e sgombri d’ogni ansia”, come scriveva il poeta Rainer Maria Rilke.
Il quale pure scriveva: “Si dipingeva il paesaggio, e tuttavia non si guardava ad esso, ma a sé stessi: il paesaggio era diventato pretesto per un sentimento umano, immagine di gioia, semplicità e devozione umane: era diventato arte. E già Leonardo lo ricevette come tale”.
E chissà che da questo lembo non possa nascere lo spirito di un nuovo Leonardo…

Gianluca Poldi

L’intervento di Gianluca Poldi nel Consiglio comunale del 4 aprile 2024
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